giorno 78 - 6 novembre 2006 
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Anche oggi la giornata è iniziata male. Anzi malissimo! Abbiamo cambiato campeggio per restare più vicini alla città. Due notti in quell'orrendo parcheggio mi sono bastate. Questo, pur essendo molto caro, è l'unico nella zona di San Francisco ed in effetti pur non essendo un posto ameno ha almeno un aspetto decente. La zona circostante invece lascia un po' perplessi. Siamo in zona stadio, ieri dev'esserci stata una partita di baseball a giudicare dalla spazzatura lasciata per terra.

Il campeggio è incredibile: dotato di un ottimo negozio alimentari, sala TV e giochi, lavanderia, WiFi e persino di un bus navetta che fa servizio al centro città. I bagni poi, da fare invidia all'hotel Hilton: docce di granito con spruzzo a tre velocità, lavandini con il ripiano di marmo… Per la prima volta da che ci siamo messi in viaggio, tra l'alto, i proprietari non sono di razza bianca, ma cinesi. L'avevo già notato prima questo fatto: i camperisti ed i proprietari dei campeggi negli USA sono per qualche motivo tutti bianchi. Molto strano, devo indagarne i motivi.

Decidiamo comunque di scorrazzare per la città in Vespa, ma non appena siamo pronti per balzare in sella, la Vespa non parte. La batteria funziona ma il motorino di avviamento non risponde. Gira che ti rigira, dobbiamo trovare un'alternativa e ormai si è fatto tardi, abbiamo perso l'ultima navetta del mattino dal campeggio in città. L'autobus è fuori discussione al ritorno, dicono che la zona sia pericolosa al buio e ci consigliano di prendere un taxi. Fortuna vuole che un dipendente part-time del campeggio sta per fare ritorno in città, a Chinatown e acconsente di portarci con lui. Paghiamo il prezzo di andata/ritorno come per la navetta e prenotiamo il ritorno per le 21. Abbiamo ancora una buona fetta della giornata da passare a SF dopotutto. Il pullmino Westfalia ci lascia proprio davanti all'ingresso di Chinatown e da qui iniziamo il nostro giro. Non ci sono paragoni con la Chinatown di Boston o New York, questa le supera tutte. Qua si trovano seminascosti i templi di preghiera e l'architettura è decisamente più caratteristica. Alcuni negozietti sono vere e proprie boutique di cineserie, di buon gusto. Ci infiliamo in un vicoletto, Ross Alley dove la storia vuole che esista ancora la fabbrica dei "biscotti della fortuna" cinesi, un'invenzione di San Francisco che non ha nulla a che fare con le tradizioni cinesi. Una donna è al lavoro proprio davanti alla porta spalancata del panificio. Poi torniamo sui nostri passi e andiamo verso Union Square, al capolinea dei famosi tram su rotaia. Acquistiamo il biglietto per la giornata e balziamo sulla linea Powell & Hyde per andare al porto, Fisherman's Wharf. Il viaggio in tram, anche se turistico, è un'esperienza da fare qua, i conducenti sono tra l'altro molto cortesi e scherzosi con i passeggeri e colorano il viaggio con grasse risate. La discesa da Lombard Street verso il porto è rizzacapelli. Al porto ci portiamo subito nella zona in cui sono ancorate alcune navi storiche, poi passeggiamo sul lungomare fino al Pier 39, il molo famoso per i leoni marini, e piano piano arriviamo fino al Pier 1, il molo convertito in mercato, the Marketplace, con un sacco di negozietti di prodotti alimentari esclusivi: dal biologico della Toscana, ai formaggi provenienti da tutto il mondo ai funghi caserecci. Ci incamminiamo poi lungo la Sansome Street fino all'imboccatura della salitona verso Telegraph Hill, resa famosa dal film sui pappagallini, dove sta la Coit Tower. La vista della città e dei dintorni dall'alto della torre è veramente incantevole. Scendiamo lungo la Filibert Street arrivando nel quartiere italiano sul Corso Cristoforo Colombo. Da qua, la puntatina a Lombard Street è d'uopo, il pezzo della strada reso famoso dai tornanti stretti con i giardini terrazzati. Torniamo poi nella zona italiana verso l'ora di cena e mentre controllo l'indirizzo del ristorante sulla cartina un'anziana signora per strada si offre di aiutarmi. Mi chiede di dove sono e poi passa subito a parlarmi in italiano corretto, raccontandomi dei suoi genitori di Lucca. Stasera si cena al ristorante The Stinking Rose (La rosa puzzolente), il cui menù è tutto a base di aglio - persino il gelato. Antipasto di asparagi freddi marinati nell'aglio, gnocchetti all'aglio e gorgonzola per me e con una marinata di pomodori all'aglio per Petino. Stiamo per scoppiare ma non posso resistere alla tentazione di assaggiare il gelato all'aglio e mi arriva una coppa enorme di un gelato molto arioso che sa proprio di aglio, ma in modo delicato, con il caramello. Per fortuna che abbiamo ancora un paio d'ore per passeggiare e lasciare che lo stomaco si assesti… Concludiamo la giornata riprendendo i tram su rotaia della linea California e Powell & Mason. Su e giù per le colline di San Francisco, fino al punto di raccolta della navetta. L'autista arriva puntuale e facciamo ritorno in campeggio con la pancia piena, le gambe stanche e 230 foto da smistare. Ma che bella città!

Grant Street, Chinatown S.F.

Sempre Chinatown.

Il portone che indica l'ingresso a Chinatown.

I tram di San Francisco.

Una delle salite, questa fatta a bordo del tram.

Laura penzolante.

Incrocio dei tram.

Altra salita.

Vista dall'alto di Lombard Street.

Le navi nel porto.

Vista da Fisherman's Wharf, il porto turistico.

Alberi maestri e Alcatraz in secondo piano.

La piazza Ghirardelli, il famoso cioccolato.

Souvenir da Alcatraz in vetrina.

Sempre Alcatraz con qualcuno che fugge a bordo di un motoscafo.

Altra vista del porto.

Pier 1 Marketplace, il molo dei golosi.

Una strada con le auto parcheggiate, sono piuttoso inclinate!

La torre Transamerica.

Vista dall'alto verso Telegraph Hill.

La torre Coit.

Panorama dalla torre.

Altro panorama.

Ancora Alcatraz (Petino è ossessionato).

Il Golden Gate nel tardo pomeriggio.

Belle case a schiera.

La tortuosa Lombard Street.

Panorama di San Francisco al tramonto da Lombard Street.

Lombard Street al tramonto.

Il ristorante "The Stinking Rose".
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